L’educazione all’amore è oggi parte della più ampia emergenza educativa che viviamo. Parlare di amore e relazioni non significa soltanto spiegare meccanismi biologici o prevenire rischi, ma offrire ai giovani chiavi di lettura per interpretare ciò che vivono.
La cultura contemporanea tende a ridurre l’amore a emozione o a semplice consenso tra partner, dimenticando la sua dimensione più profonda. I social network e il consumo di pornografia hanno contribuito a trasformare la percezione della vita affettiva e delle relazioni, soprattutto tra gli adolescenti, rendendo urgente una nuova proposta educativa.
LoL – Love out Loud nasce proprio da qui: dal desiderio di riproporre ai giovani la bellezza dell’amore autentico, inteso come dono di sé integrale, fedele e fecondo.
Alla base del progetto c’è una visione chiara dell’essere umano: l’uomo è persona, non individuo. Non un’entità chiusa in sé stessa, ma un essere che vive di relazioni costitutive, integrate tra corpo, mente, affetti e libertà. Ogni persona ha un valore unico, che non può mai essere ridotto a strumento per altri scopi, ma che va riconosciuto e accolto nella sua pienezza.
I riferimenti antropologici e pedagogici che guidano LoL si ritrovano, tra gli altri, nel volume di Giorgia Pinelli, “Nulla di più arduo che amarsi” (Marcianum Press, 2021).
Il progetto si sviluppa in tre moduli tematici, pensati per accompagnare i ragazzi in un percorso graduale di conoscenza di sé, delle proprie emozioni e delle relazioni.
1. Partiamo dal corpo (area medico-biologica)
Il corpo non è solo “qualcosa che abbiamo”, ma parte costitutiva della nostra identità. In questo modulo i ragazzi vengono guidati a riconoscere i cambiamenti della pubertà e dell’adolescenza, a conoscere le differenze e la complementarità tra maschile e femminile e a scoprire il significato profondo della fecondità umana.
2. Dal “mi piaci” al “ti voglio bene” (area psicologica)
Le emozioni e i sentimenti sono al centro della vita affettiva. Questo modulo aiuta i giovani a distinguere tra emozioni e sentimenti, a comprendere il significato dell’innamoramento e ad aprirsi alla prospettiva di un amore che non si limita all’attrazione, ma diventa scelta, responsabilità e dono reciproco. L’amicizia, in questo cammino, è riconosciuta come esperienza fondamentale.
3. Con gesti e parole (area antropologica)
Il linguaggio del corpo e delle parole ha un valore decisivo nelle relazioni. Questo modulo propone una riflessione sul significato dei gesti che esprimono intimità e amore, fino a scoprire la sessualità come esperienza di dono di sé e accoglienza dell’altro, lontano da logiche di possesso o riduzione dell’altro a strumento.
LoL si fonda su alcuni principi guida condivisi da tutti i membri dell’équipe e su un metodo di lavoro che tiene insieme professionalità, esperienza personale e ascolto dei ragazzi.
Coerenza personale – Non si può educare all’amore senza esserne coinvolti in prima persona. Per noi non si tratta solo di “trasmettere informazioni”, ma di intrecciare la competenza professionale con una continua riflessione su noi stessi e sui feedback dei giovani che incontriamo.
Formazione continua – L’attività in classe è costantemente accompagnata da momenti di aggiornamento e confronto all’interno dell’équipe, con il supporto di esperti esterni qualificati.
Umiltà educativa – Ogni ragazzo porta con sé una storia unica e delicata: per questo cerchiamo chiavi di lettura sempre più adeguate, approfondendo la visione antropologica del progetto alla luce dell’esperienza concreta.
Un approccio globale – In classe utilizziamo strumenti diversi (slide, video, film, brainstorming, letture, musica, giochi di ruolo, racconti, discussioni guidate), con un unico obiettivo: aiutare i giovani a riflettere su affettività, sessualità e amore per compiere scelte consapevoli e mature.
Partire dalle loro domande – Gli incontri nascono dalle domande reali dei ragazzi, raccolte spesso in forma anonima prima dell’inizio del percorso e sviluppate nel corso degli incontri stessi.
Coinvolgere adulti e comunità educante – I ragazzi non sono mai soli: vivono dentro una rete di famiglie, insegnanti ed educatori. Per questo la nostra metodologia include sempre momenti di presentazione e confronto con genitori e docenti, prima e dopo gli interventi in classe, nella convinzione che l’educazione all’amore richieda uno sguardo condiviso e responsabile.